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Copertina - Democrazia elettronica. Presupposti e strumentiOggi la “democrazia elettronica” (o “e-democracy”) può essere studiata grazie ad una molteplicità di approcci, che spaziano dal diritto alla filosofia, dalla sociologia all’informatica, e così via. Ciò nonostante, o forse anche in ragione di ciò e, dunque, delle ulteriori difficoltà di coordinamento interdisciplinare, è un concetto non ancora sufficientemente definito e scandagliato in tutte le sue particolarità e con riferimento ai suoi presupposti. Come sovente accade, è difficile sia scinderlo in elementi più semplici sia considerarlo unitariamente; in aggiunta, le possibilità della tecnica spesso spingono taluni a esaltare l’e-democracy, altri a contestarla aprioristicamente: si passa così da stimolanti utopie a rigide distopie, in una costante estremizzazione che, paradossalmente, cala concetti e teorie al di fuori di quella stessa realtà che origina le une e le altre.
Bisogna però considerare che spesso non si pensa di analizzare, in tutto o in parte, i suoi fondamenti teorici dimenticando che la caratterizzazione in termini di elettronica non fa certo venir meno la sua essenza di democrazia. Pertanto, qualsiasi riflessione sulla democrazia elettronica impone un preliminare approfondimento in ordine a quelle fondamenta della democrazia stessa che possono consentire la costruzione di un modello teorico di democrazia elettronica.
Questa breve e preliminare osservazione evidenzia la prospettiva da cui la e-democracy viene qui studiata e sulla cui base, in una difficile opera di bilanciamento, se ne propone un modello che evidenzia l’ancillarità della componente tecnologica rispetto al nucleo teorico e concettuale, senza tuttavia sminuire le conseguenze dell’avvento e del costante mutamento della Società dell’informazione. Tutto ciò consente di concentrarsi su un modello teorico anche concretamente applicabile in prospettiva futura, oltre che su un modello ideale e su un modello distopico [estratto dall’introduzione al volume “Democrazia elettronica. Presupposti e strumenti”, collana Quaderni di Nomos, Cedam – Wolters Kluwer, 2017, 436 pp.].

Per maggiori informazioni è possibile consultare:

– la sinossi (dalla quarta di copertina)

– l’indice del volume;

– il sito ufficiale Cedam – Wolters Kluwer.

L’autore

Gianluigi Fioriglio (dottore di ricerca in Scienze bioetico-giuridiche; XVI ciclo, Università di Lecce), collabora con le Università di Roma “Sapienza” e di Teramo, presso cui ha tenuto e tiene corsi mirati di Informatica giuridica e di Filosofia del diritto. È cultore di Informatica giuridica nell’Università di Bologna e ha collaborato con diverse università italiane e internazionali. Già Visiting Scientist presso il MIT, Max Weber Fellow presso l’EUI e assegnista di ricerca nelle Università di Bologna e di Roma “Sapienza”, è autore di quattro monografie (fra cui Trasformazioni del diritto. Alla ricerca di nuovi equilibri nell’esperienza giuridica contemporanea, collana Inter-esse, Giappichelli, 2017, e Il diritto alla privacy. Nuove frontiere nell’era di Internet, collana del Seminario giuridico dell’Università di Bologna, Bononia University Press, 2008) e di numerose altre pubblicazioni [maggiori informazioni e CV esteso: link].